Scossa ai Campi Flegrei e cedimento franoso a Monte di Procida, l’Ordine dei Geologi della Campania ribadisce: «Da anni ripetiamo che è fondamentale considerare anche la stabilità e il rischio idrogeologico dell’area».

L’effetto del bradisismo oggi ha mostrato un aspetto che per l’Ordine dei Geologi della Campania è sottovalutato. L’evento sismico di magnitudo 2.6 delle 11.59 di oggi, infatti, ha causato il cedimento di una parte del costone a Monte di Procida, in località Torrefumo. L’accaduto, ripreso e condiviso sui social da una persona presente sulla spiaggia di Miliscola, ha generato paura tra i bagnanti e ha riacceso il dibattito sulla vulnerabilità dei fabbricati e l’importanza delle condizioni di stabilità idrogeologica del contesto in cui sorgono.

«Noi geologi lo sosteniamo da tempo: la valutazione della vulnerabilità di un fabbricato non può prescindere dalle condizioni di stabilità idrogeologica del contesto in cui si trova. La sola analisi della vulnerabilità sismica non è sufficiente; è fondamentale considerare anche la stabilità e il rischio idrogeologico dell’area» dichiara il presidente Egidio Grasso. «L’evento odierno – prosegue Grasso – è un esempio lampante su come l’interazione tra fenomeni sismici e aree a rischio idrogeologico possa avere conseguenze disastrose. La frana a Monte di Procida non solo ha messo in pericolo la vita dei presenti, ma ha anche sottolineato l’importanza di una valutazione integrata di tutti i rischi naturali».

Per garantire la sicurezza delle costruzioni e delle persone che le abitano, per il presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania «è necessario adottare un approccio integrato nella valutazione dei rischi». Questo include analisi sismica per valutare la risposta dei fabbricati agli eventi sismici; stabilità idrogeologica per esaminare la stabilità del terreno e il rischio di frane; pianificazione territoriale per progettare e costruire tenendo conto delle caratteristiche geologiche e idrogeologiche del territorio.

«I geologi giocano un ruolo cruciale in questo processo, fornendo le competenze necessarie per valutare i rischi e suggerire interventi mirati. La nostra esperienza ci insegna che soltanto attraverso una conoscenza approfondita del territorio è possibile prevenire disastri e garantire la sicurezza della popolazione» prosegue Grasso. «L’evento di oggi a Monte di Procida ci ricorda la fragilità del nostro territorio e l’importanza di un’adeguata valutazione dei rischi naturali. È essenziale che le autorità e i professionisti del settore collaborino per sviluppare strategie di prevenzione e mitigazione che tengano conto di tutti gli aspetti del rischio, garantendo così una maggiore sicurezza per tutti» conclude.